Come diventare insegnante di danza? Che percorso intraprendere se si ha la passione per l’insegnamento della danza e ne si vuole fare una professione?
Questo articolo vi aiuterà a fare finalmente chiarezza, perché la verità è che in Italia non esiste una vera e propria legge che tuteli e regoli gli insegnanti di danza.
Potenzialmente chiunque potrebbe aprire una scuola e diventare insegnante!
Ma se siete qui, vuol dire che siete delle persone con una buona etica e con la testa sulle spalle, quindi sarò felice di fare luce sulle domande: come si diventa insegnante di danza? Cosa si deve studiare?
Le nozioni fondamentali
Per prima cosa elenchiamo le conoscenze fondamentali che ogni insegnante di danza dovrebbe avere:
- Conoscenza approfondita della tecnica che si insegnerà
- Conoscenze anatomiche
- Conoscenze pedagogiche
- Conoscenza della teoria musicale base e solfeggio
- Conoscenza della storia della danza
- Capacità di strutturare una lezione di danza, un programma didattico, rispettarlo ma al contempo essere elastici in base alle esigenze del corso
- Gestione delle proprie emozioni
- Vocazione
Conoscenza della tecnica
Può sembrare scontato, ma se il vostro sogno è quello di insegnare la danza classica, ad esempio, dovrete avere un’ottima conoscenza della tecnica classica ed essere bravi ballerini classici. Non primi ballerini, non eccellenti o fuori classe, ma essere buoni ballerini che padroneggino bene tutta la tecnica classica e abbiano studiato con costanza negli anni, senza necessariamente dover sapere fare virtuosismi o reggere tre atti di balletto.
Se avete avuto anche qualche esperienza lavorativa, pur non essendo obbligatorio, ciò potrebbe darvi qualche marcia in più. Almeno una stagione di lavoro potrebbe donarvi la tempra necessaria ad aiutare quelli che in futuro tra i vostri allievi vorranno intraprendere una carriera professionale.
Questo vale per tutti gli stili di danza, quindi la danza moderna o contemporanea, l’hip hop, il latino americano e tutte le altre discipline
Conoscenze anatomiche
La danza è una disciplina artistica ma lo strumento primario per praticarla è il corpo, per questo è da considerarsi anche una disciplina atletica. Quest’ultimo sarà soggetto a numerose fatiche e sollecitazioni, quindi colui o colei che vorrà diventare insegnante di danza dovrà avere una buona conoscenza dell’anatomia umana e della sua meccanica in relazione alla danza.
Ciò è fondamentale affinché si possa spiegare agli allievi gli esercizi nella maniera corretta e rispettosa del corpo. Se questo studio viene tralasciato, diventa molto pericoloso poiché gli allievi andranno incontro a infortuni, indebolimento, scompensi, patologie dell’apparato muscolo scheletrico e fratture da stress.
Infine è necessaria anche la conoscenza del primo soccorso in caso di infortunio, in attesa poi di intervento medico.
Conoscenze pedagogiche
“La pedagogia è la scienza umana e scienza sociale che studia l’educazione e la formazione dell’essere umano nella sua interezza, ovvero lungo il suo intero ciclo di vita. Si occupa dei diversi approcci educativi che coinvolgono l’uomo e la donna nei diversi momenti e situazioni dello sviluppo; non solo quindi l’età infantile, ma tipicamente anche l’adolescenza, l’età adulta, la vecchiaia, la condizione di disabilità e i bisogni educativi speciali. La pedagogia, come scienza, si avvale anche di ampie conoscenze più o meno basiche nelle varie branche di psicologia, medicina, sociologia, antropologia, educazione, diritto e filosofia. Insieme alle altre scienze umane, la pedagogia si rivolge, dunque, ai contesti formali, non-formali e informali, nei quali si ambienta il processo di formazione completo della persona” (fonte Wikipedia)
Questa introduzione serve a far capire quanto sia importante avere conoscenza di come approcciare in maniera funzionale ed educativa ogni fascia d’età che studierà con noi. Il compito dell’insegnante di danza, sarà formare ed educare un individuo dal punto di vista sì motorio, ma anche artistico e intellettuale.
Usare metodi come la paura per ottenere l’ordine e l’obbedienza, sarà dannoso per gli allievi e lascerà loro solo un brutto ricordo legato alla danza.
Conoscenza della teoria musicale base e solfeggio
La danza va a braccetto con la musica e avere conoscenze base della sua teoria e di solfeggio permetterà al futuro insegnante di: scegliere con cura le musiche adatte (a ogni età, livello, esercizio, obiettivo e coreografia), trasmettere bene il senso di musicalità e ritmo agli allievi e dialogare correttamente con un eventuale pianista in sala.
Conoscenza della storia della danza
Conoscere le origini e l’evoluzione della danza, oltre ad essere un’avventura appassionante, darà all’insegnante ulteriori strumenti per strutturare le lezioni in modo funzionale e capire la differenza tra i diversi stili e metodi proposti.
Ti consiglio un ottimo testo che parla di alcune delle principali figure che hanno fatto la storia della danza moderna e contemporanea: “l’ABC della Danza“.
Capacità di strutturare una lezione, un programma didattico, rispettarlo ma al contempo essere elastico in base alle esigenze del corso
Tra i compiti primari dell’insegnante di danza c’è quello di programmare un percorso didattico per ogni suo corso con relativi obiettivi da raggiungere. Ogni corso avrà esigenze diverse a seconda dell’età e del livello e di eventuali allievi nuovi che si andranno ad aggiungere.
Il fatto di avere un piano ben preciso aiuterà l’insegnante ad essere più sicuro di sé e gestire eventuali imprevisti.
Tuttavia dovrà anche essere abbastanza acuto e avere l’elasticità mentale per capire se ci sarà bisogno di apportare modifiche in corso d’opera affinché tutto il gruppo sia armonioso e valorizzato.
Gestione delle proprie emozioni
Insegnare danza può essere un lavoro davvero bello, ma può diventare anche molto stressante in certi periodi dell’anno, come ad esempio quando si avvicina il fatidico saggio di fine anno.
Se si lascia che le emozioni negative prendano il sopravvento è molto facile che si sfoghino le proprie frustrazioni e ansie sugli allievi durante le lezioni. Questo non farà altro che peggiorare la situazione e danneggiare psicologicamente i discenti.
Oltre alla gestione dello stress è importante anche aver fatto un buon lavoro su sé stessi (magari con l’aiuto di una figura professionale) onde evitare che ferite e traumi del passato trovino sfogo sugli allievi.
Vocazione
Forse l’elemento più importante: per insegnare danza si deve sentire la vocazione. Insegnare è una missione. Ovviamente bisogna pensare anche al ritorno economico adeguato, ma non deve essere l’unica motivazione.
Si deve sentire il bisogno di aiutare, ispirare e accompagnare gli allievi in questo meraviglioso percorso; si deve avere la capacità di mettersi dolcemente da parte, non voler essere i protagonisti ma donare tutta la propria conoscenza agli allievi.
Vi prego di non intraprendere questo lavoro come ripiego.
Cosa dice la legge a riguardo
Se insegnerete danza presso una A.s.d (Associazione Sportiva Dilettantistica) gli istruttori che insegnano in essa (ossia i maestri) devono essere obbligatoriamente in possesso del tesserino tecnico da istruttore rilasciato da un Ente di Promozione Sportiva (EPS) riconosciuto dal Coni.
Se l’ambizione è insegnare danza presso un liceo coreutico servirà la laurea o diploma conseguito presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Stesso discorso vale per l’insegnamento presso l’Accademia stessa.
Se vorreste insegnare danza presso una struttura privata che potrebbe essere una s.p.a. o una s.r.l. con dipendenti in possesso di Partita Iva, in realtà non esiste una normativa chiara su quale titolo conseguire, starà all’etica dell’insegnante fare la cosa giusta.
Corsi per insegnanti di danza
Siamo quasi giunti alla conclusione, non ci rimane altro che fare chiarezza su quali tipi di corsi per diventare insegnante di danza sono presenti in Italia.
- L’Accademia Nazionale di Danza
- I percorsi di perfezionamento professionale
- I corsi degli enti promozionali sportivi
- I corsi privati
L’Accademia Nazionale di Danza
Al momento la laurea o il diploma conseguito presso questo ente è l’unico titolo “vero” riconosciuto dallo Stato Italiano per insegnare danza. Mi permetto il virgolettato perché come vedremo più avanti esistono insegnanti che esercitano ugualmente e sono in regola pur non essendosi laureati presso l’A.N.D. C’è da precisare che però la suddetta laurea è l’unico titolo valido se si vuole insegnare anche all’estero.
“Allora perché non si va all’Accademia e basta?”
L’A.N.D. è l’unico conservatorio per la danza su tutto il territorio nazionale (contro i 51 conservatori musicali e i numerosi conservatori di danza per ogni altro stato europeo). Va da sé quindi che lo scompenso tra domanda e offerta taglia fuori molti potenziali insegnanti validi.
Conseguire una laurea in un conservatorio estero ed ottenere l’equipollenza in Italia per insegnare danza potrebbe essere una soluzione.
Corsi di perfezionamento professionale
Lo squilibrio di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente ha portato alla nascita dei cosiddetti “Percorsi di Perfezionamento Professionale” creati da enti privati.
Consistono in percorsi della durata di 2/3 anni rivolti a danzatori già con base solida che ambiscono a migliorare per entrare nel mondo del lavoro.
In molti di questi percorsi sono previste anche delle ore di tirocinio per l’insegnamento della danza dove si affiancherà un maestro già esperto durante le lezioni.
Se il Percorso di Perfezionamento scelto è strutturato bene, potrebbe essere un primo step molto valido per iniziare se non si ha avuto la possibilità di frequentare l’A.N.D.
Corsi degli Enti Promozionali Sportivi
La maggior parte delle scuole di danza italiane è costituita sotto forma di A.s.d (Associazione Sportiva Dilettantistica) poiché la danza è riconosciuta ufficialmente dal CONI come disciplina sportiva e questa forma giuridica permette abbastanza agevolazioni a direttori e allievi.
Oggi non entreremo nel merito della forma giuridica: ovvero come e quando sia stata riconosciuta la danza come sport e se sia giusto o meno, ma parleremo solo dei corsi di insegnamento di tali enti.
Per insegnare danza presso un’Asd è obbligatorio essere in possesso del tesserino tecnico rilasciato da un qualunque EPS riconosciuto dal Coni e per farlo è necessario seguire un corso di tot. ore a pagamento.
Al di là della legge, sono validi a livello formativo questi corsi? Nì.
Si parla di incontri spalmati di 2/3 weekend, dove di certo non si possono assorbire tutte le nozioni che ho citato all’inizio dell’articolo. Inoltre ogni corso può essere o meno di qualità a seconda dell’Ente che lo propone.
Nella maggior parte dei casi danno qualche nozione in più che non fa mai male, ma li consiglio a chi ha già una formazione di base riguardo l’insegnamento.
La laurea dell’A.N.D. e i diplomi conseguiti presso i conservatori esteri possono essere convertiti in tesserino tecnico con il pagamento di una tassa.
Corsi privati
Oltre a tutti i tipi di corsi sopracitati, esistono anche corsi privati organizzati da altri insegnanti. A livello giuridico non hanno alcuna valenza, ma possono essere estremamente utili (oserei dire a volte indispensabili) per approfondire, aggiornarsi e confrontarsi con i colleghi.
Molto spesso hanno dei focus ben specifici (bambini, corpo umano, musicalità, en dehors e chi più ne ha più ne metta), altre volte sono più generici.
Li consiglio, ma assicuratevi che chi li propone sia a sua volta un insegnante di danza valido.
Conclusioni: da dove partire?
Abbiamo visto le nozioni base e i vari tipi di corsi su come diventare insegnante di danza, ma ora rispondiamo alla domanda: da dove inizio?
Il mio consiglio personale è iniziare affiancando e aiutando uno o più maestri di fiducia, con i quali magari già noi abbiamo ottenuto dei risultati, poi fare tanta tanta pratica. Nel frattempo cercare libri, documentazioni e corsi per perfezionare tutte le conoscenze citate all’inizio dell’articolo. Ovviamente continuare a studiare come danzatori per non perdere le conoscenze motorie acquisite.
Una volta che si inizia autonomamente con i propri allievi, consiglio di non riempire il proprio calendario di corsi ma iniziare con pochi, in modo da non perdere la qualità del lavoro svolto e fare esperienza con più serenità.
Ultimo ma non meno importante: continuare sempre a mettersi in dubbio, formarsi, essere curiosi, volere il meglio per i propri allievi e la loro salute mentale e fisica.
Mi auguro che questo articolo vi sia stato utile. Vi invito a seguirmi su Instagram dove mi troverete con il nome di Emovimento e a dare un’occhiata al mio shop dove troverete simpatici accessori per insegnanti di danza e corsi online mirati, adatti sia ad insegnanti che allievi.
Grazie, a presto.
Pingback: Come raggiungere gli obiettivi nella danza – eMovimento