Qual è la differenza tra danza moderna e contemporanea?
La domanda viene fatta spesso da ragazzi che iniziano a studiare danza, dai loro genitori e anche dai non addetti ai lavori, ed è un quesito che in passato mi sono posta anch’io senza trovare una risposta esaustiva e soddisfacente al 100%.
In realtà la risposta non è così immediata e vi farò capire il perché in questo articolo.
Partiamo con un esempio abbastanza semplice: la danza classica e la break dance.
Queste sono abbastanza facili da distinguere a “occhio nudo” per la loro qualità di movimento, l’abbigliamento e la musica utilizzata, ma sotto la superficie c’è un elemento ancora più importante che fa davvero la differenza.
Sto parlando del contesto storico e culturale in cui sono nate e cresciute queste danze e questo vale anche per quella moderna e contemporanea.
Sebbene siano meno distinguibili a primo impatto, rispetto alle danze citate prima, la loro differenza è da ricercare nelle correnti di pensiero dei loro pionieri e nella storia della danza che è stata frutto di diverse contaminazioni.
Sommario:
- La rottura col balletto classico
- La nascita del modern jazz
- La differenza tra danza moderna e contemporanea
La rottura col balletto classico
Faremo per prima cosa un salto indietro nel passato per avere le idee più chiare sulla differenza tra danza moderna e contemporanea.
Prima di arrivare al punto in cui si sono iniziati a rompere i canoni standard del balletto, farò un breve riassunto partendo dalla notte dei tempi.
La danza, primitivamente, aveva funzioni ludico-religiose: in poche parole si pregava e ci si divertiva.
Solo a partire dall’antica Grecia nacque la figura del narratore e quindi le danze iniziarono ad avere un filo logico e a venire inserite all’interno di messe in scena con trame più articolate.
Dopo aver passato un brutto periodo nell’epoca romana e nel medioevo a causa delle remore cristiane sul mettere il corpo in mostra, la danza classica ritrova nuova gloria con la codifica delle cinque posizioni da parte di Pierre Beauchamp, nel 1661 alla corte di Re Sole: iniziarono a nascere i primi balletti.
Dopo il grande successo del balletto e della danza classica, intorno alla fine dell’ottocento e gli inizi del novecento si iniziarono a ricercare nuovi linguaggi di movimento per rompere gli schemi standard di questi ultimi.
Colui che per primo iniziò a ricercare un linguaggio fuori dagli schemi fu François Delsarte intorno alla metà dell’ottocento: la sua ricerca riguardava soprattutto la correlazione tra gestualità ed emozioni
Allievi di Delsarte furono Ted Shawn e Ruth Saint Denis che fondarono la prima scuola di danza non classica; il loro movimento si ispirava molto allo yoga, alle danze etniche e alle danze primitive.
Arriviamo alle celebri Isadora Duncan e Marta Graham.
La differenza, detta veramente in breve, tra le due è che Isadora Duncan aveva un modo di danzare totalmente libero e fuori dagli schemi. Pur non avendo una solida metodologia da trasmettere e insegnare, ebbe comunque delle “discepole” e fu un’artista molto molto apprezzata.
Grazie alla Graham, invece, con il suo metodo di studio basato sulla contraction-release, successivamente insieme al metodo tensione-distensione di Mary Wigman e al metodo fall-recovery di Doris Humphrey, si riuscì a creare un filone e una serie di tecniche del movimento contrapposti a quelli del balletto classico.
Possiamo notare che tutti questi artisti nominati finora non si sono svegliati una mattina dicendo: “ok adesso invento la danza moderna o la danza contemporanea.”
Ognuno di loro ha ricercato il proprio stile di movimento codificandone la tecnica, connettendosi profondamente con le proprie emozioni e studiando attentamente la danza classica, oltre a quelle primitive, etniche e anche alcune tecniche di combattimento.

La nascita del modern jazz
Andremo ora a capire come sia nato il modern jazz, che è anche uno di quei tipi di danza che a primo impatto visivo viene spesso identificato come “danza moderna”.
Nella storia della musica e della danza fu molto importante l’importazione degli schiavi africani in nord America.
Essi erano soliti mettere in atto le loro danze e i loro canti durante il duro lavoro nelle piantagioni per non sentire l’estrema fatica e i padroni delle piantagioni erano per lo più europei… Fu così che due tipi di danza, di due mondi diversi, si fusero in un nuovo stile già nel primo dopoguerra.
Tuttavia è difficile dare una definizione univoca di danza jazz poiché è il frutto di diverse sperimentazioni coreografiche e musicali.
Alvin Ailey sebbene non si identifica appieno nel mondo del modern jazz, fu il primo a usare nei suoi spettacoli musica jazz, afro e classica, contaminando il suo linguaggio con diversi generi.
Eugene Louis Facciuto, nome d’arte Luigi, fu il primo a codificare gli esercizi tecnici della danza Jazz.
Il suo metodo didattico è basato sull’allineamento corporeo, l’equilibrio, la forza del core e la propriocezione “dall’interno”.
Un altro dei padri della danza jazz fu Jack Cole, il quale si ispirò alle danze africane per poi codificare i passi del balletto jazz. Insieme a Bob Fosse, suo coetaneo, fu la leggenda di Broadway e crearono celeberrimi musical diventati poi anche film.
Molti altri nomi importanti hanno costellato la storia del modern jazz, ma ne parleremo sicuramente in futuro in un articolo dedicato a parte.

La differenza tra danza moderna e contemporanea
Come potrete ben intuire da tutte queste storie, al giorno d’oggi la danza, soprattutto quella non classica accademica, è frutto di diverse contaminazioni avvenute nel corso della storia.
Pertanto potrebbe essere sia molto facile distinguere due generi come hip pop e la classica, sia esserci situazioni come quella della danza moderna e danza contemporanea dove non esiste una linea di demarcazione netta.
Ma quindi qual è questa benedetta differenza?
Io appoggio l’opinione di molti professionisti del settore secondo la quale la danza contemporanea è la ricerca ed esplorazione continua di nuovi e personali linguaggi e movimenti, avvalendosi dell’aiuto dell’ambiente, degli oggetti, della musica e della tecnologia, senza seguire particolari tecniche, pur avendone le basi.
Invece a livello storico con la dicitura “danza moderna” si intende tutta quella corrente che ha ricercato un distacco dai canoni del balletto per poi codificare una tecnica diversa da quella classica (pur mantenendone le basi), ma se ci pensate questi artisti hanno fatto la ricerca e l’esplorazione contemporanea di cui parlavo prima prima di codificare una tecnica.
Anche il linguaggio usato per classificare i vari tipi di danza potrebbe generare confusione. In Italia quando si dice “danza moderna” si sottintende soprattutto il modern jazz oppure le danze commerciali televisive e da varietà (anche quelle con numerosi sottogeneri), mentre invece nella maggior parte del resto del mondo la “modern dance” è tutt’altra cosa: si riferisce a tutto quel filone di Martha Graham, Cunningham, Limon, i quali appunto dopo una lunga ricerca hanno codificato la loro tecnica.
Ancora… In Italia è spesso indicata come “danza contemporanea” la tecnica Graham o Cunningham quindi capiremo che c’è un bel po’ di confusione.
Jack Cole, ad esempio, prima che gli si attribuisse il nominativo di padre della danza jazz, ha fatto ricerca contemporanea per arrivare a quei canoni, a quei passi e a quella codificazione estremamente intima e personale, ma che al contempo poteva essere applicata per esprimersi in maniera armoniosa. Medesima cosa si potrebbe dire di Balanchine o Forsythe che hanno portato innovazione stesso all’interno della danza classica, diventando alcuni dei più celebri esponenti del genere neoclassico.
In conclusione, possiamo dire che le etichette non servono a tracciare una linea di demarcazione netta tra le danze, soprattutto perché più si va avanti e più si tende a contaminarle, ma spesso le usiamo per comodità personale e per fare ordine nella mente.
L’importante però, per quanto riguarda la danza è studiare con insegnanti qualificati e assumere consapevolezza del proprio corpo, conoscere la storia della danza per capire le fondamenta della tecnica e conoscere sé stessi per venire in contatto con il proprio psico organismo quando si danza, così come quando si crea una coreografia.
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